BLOODY FLOWERS
To Lindsay, the greatest genius of pure enchantment
Proiezione video-fotografica della Performance di danza avvenuta - in contemporanea alla proiezione di “Flowers” di Lindsay Kemp - nello Studio di Scultura di Flavia Franceschini, l'8 novembre 2013
Danzatrici: Maria Livia Sassano, Aurora Bollettinari
Riprese fotografiche e video : Flavia Franceschini
Per questo non ho potuto non pensare alla violenza trasfigurata, rarefatta, visionaria, surreale, ma carica di pathos, che mi aveva trasmesso la visione di "Flowers" di Lindsay Kemp, molti anni fa. E che non ho più dimenticato. Ho voluto creare un dialogo, un incontro virtuale, tra le immagini in movimento dello spettacolo di Kemp e l'interpretazione e il riflesso di queste sulle due danzatrici, che lo vedevano in diretta e per la prima volta ..
Incantamento, ecco come definire l’emozione di rivedere in video (registrato al Teatro Parioli di Roma nel 1982) quello che in teatro Lindsay Kemp ha magicamente creato in ”Flowers”.
E riviverlo, danzando accanto alla sua immagine, lasciandosi avvolgere dalle movenze struggenti e leggere di Divine, coinvolgere dalle sue emozioni, rifletterle.
Sogno, dramma, poesia, violenza e leggerezza, tutto questo e molto altro è in questo magico, irripetibile spettacolo ,ricco di suggestioni e di colori. Ideato tutto d’un fiato dal mimo, ballerino, attore, pittore, coreografo e regista teatrale inglese dopo la lettura di ”Notre Dame des fleurs”, scritto da Jean Genet mentre era detenuto in prigione nel 1942.
Romanzo trasgressivo, eccitante, delirante e distruttivo scritto in un’epoca in cui essere diversi, deturpati e non conformi era preludio di conoscenza e di verità.
Lindsay Kemp ne ha saputo rendere la forza e la violenza, pur con infinita leggerezza estetica e con un incredibile rituale d’ironia.
Girando i teatri di tutto il mondo per vent’anni, “Flowers” è stato il precursore di un genere di danza onirico, ricco di contenuti, ispirazione e provocazione. Pantomima al limite dell’acrobatico e forte di effetti spettacolari.
Danza come emozione e purificazione.
Catarsi, quindi, dalla violenza .
E riviverlo, danzando accanto alla sua immagine, lasciandosi avvolgere dalle movenze struggenti e leggere di Divine, coinvolgere dalle sue emozioni, rifletterle.
Sogno, dramma, poesia, violenza e leggerezza, tutto questo e molto altro è in questo magico, irripetibile spettacolo ,ricco di suggestioni e di colori. Ideato tutto d’un fiato dal mimo, ballerino, attore, pittore, coreografo e regista teatrale inglese dopo la lettura di ”Notre Dame des fleurs”, scritto da Jean Genet mentre era detenuto in prigione nel 1942.
Romanzo trasgressivo, eccitante, delirante e distruttivo scritto in un’epoca in cui essere diversi, deturpati e non conformi era preludio di conoscenza e di verità.
Lindsay Kemp ne ha saputo rendere la forza e la violenza, pur con infinita leggerezza estetica e con un incredibile rituale d’ironia.
Girando i teatri di tutto il mondo per vent’anni, “Flowers” è stato il precursore di un genere di danza onirico, ricco di contenuti, ispirazione e provocazione. Pantomima al limite dell’acrobatico e forte di effetti spettacolari.
Danza come emozione e purificazione.
Catarsi, quindi, dalla violenza .
A Jean Genet et Lindsay Kemp
Vi parlo di Divina,
una Divina rediviva dopo l’ultimo sangue che non v’ha purificati.
Divina dagli occhi divini, dai gesti leggeri come d’acqua chiara; divinamente lontana, rinchiusa nelle sue labbra viola e nel nero profondo dei suoi occhi cerchiati di bistro colato.
Divinamente sporca, macchiata di ogni umana immondizia.
Divina è ritornata con la sua borsa di perline demodé, con il suo passo incerto e tentennante, con la sua parrucca scollata ed il suo trucco.
Con il ventaglio leggero come un battito d’ala.
Folle d’amore, con l’anima di spuma ed il respiro di trina; creatura di gesso, porcellana fiorita, melma sbiancata dalla neve ancora cammina lungo i marciapiedi di fango e di notte.
E sembra entrare nel mondo.
Cattedrali di urla lontane, monumenti di infinite cadute.
E di nuovo Divina si spezza, si confonde, si snatura. Si scompone in cento altre fragili, divine Divina.
Eppure resta viva, a dispetto di tutti coloro che le portano i fiori sulla tomba, a dispetto persino del suo amante che non è stato divinizzato con lei.
E torna e lascia ancora che il bistro si sciolga sul cuore e lo tinga di nero per sospenderlo nel ricordo di un movimento d’amore e ci lascia veli bianchi sugli occhi affinché c’impediscano di vedere altro nostro sangue versato.”
Vi parlo di Divina,
una Divina rediviva dopo l’ultimo sangue che non v’ha purificati.
Divina dagli occhi divini, dai gesti leggeri come d’acqua chiara; divinamente lontana, rinchiusa nelle sue labbra viola e nel nero profondo dei suoi occhi cerchiati di bistro colato.
Divinamente sporca, macchiata di ogni umana immondizia.
Divina è ritornata con la sua borsa di perline demodé, con il suo passo incerto e tentennante, con la sua parrucca scollata ed il suo trucco.
Con il ventaglio leggero come un battito d’ala.
Folle d’amore, con l’anima di spuma ed il respiro di trina; creatura di gesso, porcellana fiorita, melma sbiancata dalla neve ancora cammina lungo i marciapiedi di fango e di notte.
E sembra entrare nel mondo.
Cattedrali di urla lontane, monumenti di infinite cadute.
E di nuovo Divina si spezza, si confonde, si snatura. Si scompone in cento altre fragili, divine Divina.
Eppure resta viva, a dispetto di tutti coloro che le portano i fiori sulla tomba, a dispetto persino del suo amante che non è stato divinizzato con lei.
E torna e lascia ancora che il bistro si sciolga sul cuore e lo tinga di nero per sospenderlo nel ricordo di un movimento d’amore e ci lascia veli bianchi sugli occhi affinché c’impediscano di vedere altro nostro sangue versato.”
Sede dell'evento: GALLERIA DEL CARBONE (Ferrara) 16 ottobre 2013
Evento inserito nel contesto della Mostra:
"Mozzafiato - Storie di ordinaria violenza",
esposizione collettiva work in progress organizzata dalla Accademia d'Arte Città di Ferrara-Galleria del Carbone in collaborazione con il Movimento Nonviolento di Ferrara.
La mostra rientra nel progetto “Violenza di genere e rete locale”, coordinato dal Comune di Ferrara e partecipato da Movimento Nonviolento, Centro Donna Giustizia e Centro di Ascolto per Uomini Maltrattanti di Ferrara.
Spazio Espositivo: Galleria del Carbone, via del Carbone, 18/a – 44121 - FERRARA
+39 3939546489 - +39 0532761642 (fax)
Collettiva di fotografia e video
Evento inserito nel contesto della Mostra:
"Mozzafiato - Storie di ordinaria violenza",
esposizione collettiva work in progress organizzata dalla Accademia d'Arte Città di Ferrara-Galleria del Carbone in collaborazione con il Movimento Nonviolento di Ferrara.
La mostra rientra nel progetto “Violenza di genere e rete locale”, coordinato dal Comune di Ferrara e partecipato da Movimento Nonviolento, Centro Donna Giustizia e Centro di Ascolto per Uomini Maltrattanti di Ferrara.
Spazio Espositivo: Galleria del Carbone, via del Carbone, 18/a – 44121 - FERRARA
+39 3939546489 - +39 0532761642 (fax)
Collettiva di fotografia e video