EN L’AIR
CORPI SOSPESI
Il suo rapporto è iniziato da una pulsione di base: scolpire ed intagliare il legno, sia a fini propriamente artistici, che per ottenere risultati di alta decorazione e artigianato evoluto. E’ però donna di grande versatilità: si è cimentata con quasi tutti i modi possibili di esprimersi, dai pastelli, alle incisioni, alle fotografie. Ha raggiunto un momento di sintesi in un ossimoro apparente: la rappresentazione del corpo femminile proiettato nel momento di elevazione della danza classica, non più come scultura, ma come silhouette, che, dalla superficie circoscritta di una lastrina di vetro, ha un anelito, quasi un dialogo, col cielo. E’ un cielo nel quale si stagliano opulente lune piene, che a loro volta contengono un’immagine di donna rannicchiata in posizione fetale. Come ci ha insegnato Leopardi, la luna, pur così vicina, è già un mistero cosmico. Lo voglia o no l’autrice, questa doppia presenza femminile, sia in terra che nel cielo, ha molto di simbolico, di inespresso, di dolcemente inquietante. Lascia aperto quantomeno l’interrogativo se dalla terra si possa ascendere al cielo attraverso l’arte, e si possano intravedere i poli di un ciclo vita-morte-reincarnazione…
Forse questo pensiero è più affine a chi scrive che non all’autrice, e me ne scuso pirandellianamente: cosi è si vi pare. Tornando alla nostra gentile signora Flavia, ritengo che questo particolare momento, anche se magari in seguito verrà abbandonato, sia qualcosa di intrinseco alla sensibilità di Flavia, così femminile e vigorosa allo stesso tempo.
Stefano Stevoli
Recensione mostra "En l'air. Corpi sospesi" 2007