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Nello studio di Flavia Franceschini
di Andrea Samaritani
La Nuova Ferrara - 2013

Mi siedo nelle comode poltrone del salottino ricavato nell’atelier. Flavia si accorge che guardo in alto, verso le sue opere più recenti, figure femminili appena accennate, bianche, illuminate nella trasparenza di stoffe, gessi, sete, pvc, tracciate con l’acrilico, tirate con la colla e sfumate con la terra.

Non ho il tempo per fare la prima domanda, Flavia mi prende in contropiede con la risposta: “Sono presenze misteriose che volavano nell’ambiente, nella città. Ci sono gli amanti di Via Vegri, puoi riconoscere la contessina Nelda, sono tutti personaggi, soprattutto donne, protagoniste di storie e fatti veri, avvenuti a Ferrara nel secolo scorso”. La collezione si chiama “Diafane presenze”, ed è una interpretazione scultorea delle poesie scritte dal papà Giorgio (famoso avvocato, politico e storico, scomparso nel 2012). Flavia si riannoda a lui utilizzando la stessa parola “diafana”, contenuta in una delle venti poesie della raccolta “Sentieri antichi”, quella intitolata “Mito di Eco e Narciso”, del 1943: “creatura diafana, che accorri dolente ove si smorza la nostra voce, ti immagino triste se sai il suo desiderio di un'ora. Ti vide, su molli prati, vagare nell'attesa rassegnata del tramonto angosciata dalle inutili forme della tua terra e con te chiese di piangere sulla bellezza. E strinse il suo corpo con le tue braccia e si amò in te”.
Il padre è stato un appassionato uomo politico, come del resto il fratello Dario (avvocato, scrittore e politico, attuale Ministro del governo Renzi), Flavia è cresciuta nella “passione” civile e sociale, cercando per sé uno spazio più creativo, pur nel solco dell’impegno. Ecco perché ha sentito, e tuttora sente, l’urgenza di registrare la nostra Storia. Ha realizzato più di cento documentari video dei principali avvenimenti ferraresi degli ultimi decenni e numerose interviste a personaggi. Nelle sue registrazioni si coglie da una parte l’atteggiamento del regista-etnografico, scientifico e metodico, dall’altro però anche il tono più distaccato e creativo, che quando può diventa curioso e leggero. Azzardo a definirla una “documentazione giocosa”.

Mi giro dall’altra parte dell’atelier e anche la seconda domanda mi viene bruciata. “E’ la mia Wunderkammer. Un mobile antico pieno zeppo di vestiti, sopra ci sono le scatole con i cappelli. La in fondo c’è un altro mobile con più di cento scarpe. Manichini, giochi e un cavallo a dondolo. Un grande sipario con la scritta -saluti da Ferrara-, con i buchi per sporgersi con la faccia per le foto ricordo. Li raccolgo, mi sembra di averli da sempre, li ho già usati per delle performance e per degli spettacoli, li tengo perché so che prima o poi torneranno in scena. Ho intenzione, infatti, di coinvolgere diverse coppie di artisti o creativi ferraresi di farli indossare costumi e accessori d’epoca, per scattare fotografie per la mia prossima mostra da esporre sempre qui, nel mio atelier”.

Adesso però le voglio chiedere delle sculture. Mi basta appoggiare una mano su una figura ancora abbozzata con lo scalpello grosso, così mi risparmio direttamente la terza domanda: “Ho iniziato in montagna. A Cortina, Asiago, a Madonna di Campiglio e in tanti altri luoghi, durante i simposi di scultura estivi. Ti davano un tronco, vitto e alloggio gratis e in una settimana dovevi levare il legno fino a dargli quella forma che avevi in testa. Negli anni ottanta eravamo le prime donne, in un mondo occupato solo da scultori-boscaioli che invece di guardare le nostre forme ci guardavano le mani lisce e senza calli. Però, con i guanti e molta testardaggine, anche i nostri tronchi si trasformavano in opere d’arte, tante volte più armoniose delle loro. Al punto che in una edizione una mia scultura, Nausicaa, è stata comprata e portata via da Claudia Mori. Ero orgogliosa, ma allo stesso tempo ho pianto per quella figlia persa. E’ stato un distacco forte, difficile da accettare, ancora oggi ho il rimpianto di non averla qui con me. L’esperienza del simposio l’ho poi esportata l’estate del 1984 in piazza a Ferrara, dedicandola d’istinto al tema dell’Orlando Furioso”.

Giro nell’atelier cominciando a scattare foto, mi allungo dietro il forno e scopro un torchio ancora in uso. “A volte viene Marisa Carolina Occari, allieva di Giorgio Morandi, a utilizzare il torchio per le incisioni, insieme a Paolo Volta, della Galleria del Carbone. Stiamo qua in tre in questa stanzetta, per delle ore, allegri e felici di misurarci con un tecnica così antica”, mi racconta Flavia.

Stavolta la domanda la riesco a fare: “E tutti quei passeggini, giochi, seggioline e panchine a grappolo che scendono dal soffitto da dove vengono?”, “Perché non hai visto gli altri attorno a te!” mi risponde subito Flavia e continua “Li ho costruiti tutti io, per le mie figlie Angelica e Aurora, che oggi sono grandi. Sono cresciute nella culla delle favole in legno, i primi passi li hanno fatti nel box dipinto con le nuvole, si nascondevano nella casetta che ancora oggi teniamo in salotto. Hanno passato l’infanzia giocando con il teatrino, lo scivolo. Tutti rigorosamente in legno e dipinti a mano”.

Saranno almeno una cinquantina i giochi d’infanzia, mescolati alle sculture artistiche, ai legni ancora da lavorare, agli oggetti recuperati nei mercatini, alle tele con i tessuti trasparenti.

Tutto si mescola, tutto si fonde nello studio di Flavia.

Solo adesso capisco perché nella sua mostra fotografica in corso, dedicata a Michelangelo Antonioni, dal titolo “La pianura incantata”, tutto si mescola. Le foto non sono incorniciate. Le stampe della mostra sono esposte come oggetti tra gli oggetti: dentro un comò vicino alle racchette da tennis e vicino a due libri; nel siparietto che doveva essere una quinta teatrale e invece è diventato un muro luminoso per rendere trasparenti le immagini scattate nella mattina ferrarese più nebbiosa dello scorso inverno. Le foto possono stare dappertutto nella Wunderkammer di Flavia. Raccontano il “respiro” del regista ferrarese, che lei (come tutti noi) ha amato, attraverso le sue opere cinematografiche. “Le foto esposte sono state realizzate durante due viaggi con la macchina fotografica”, mi spiega Flavia, “sono un diario, appunti visivi. Dopo che ho visto i suoi films non riesco più a vedere il nostro paesaggio senza il suo filtro. Nella nebbia non puoi non pensare a Antonioni, ma anche a Fellini. Ho cercato e chiesto la complicità dei miei familiari nel ruolo di soggetti che sbucano dalla fitta nebbia delle figure umane, sennò sarei dovuta stare lì delle ore ad aspettare. Il nostro paesaggio di oggi coincide ancora con gli sfondi della famosa incomunicabilità e dello spessore psicologico dei personaggi del film di Michelangelo. Ad esempio quando si esce dalla autostrada al casello di Ferrara Nord, di sera con la nebbia, i fumi che escono dalle ciminiere del Polo Chimico, non ricordano quelle di Deserto Rosso?
Le ho inquadrate emozionata, esaltando il loro aspetto magico e misterioso, trasfigurandole in figure inquietanti”.

Oggetti, opere d’arte e pensieri creativi che si mescolano. Oggi ci sono le sue fotografie da andare a vedere. Domani chissà.
Flavia è nata ballerina, e ancora oggi scende in pista, non più con le scarpette da punta, ma semplicemente per ballare e per saltare di qua e di là, in una coreografia classica, precisa ma al tempo stesso articolata.
Libera e fantasiosa. Come la sua attività artistica


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PERSONALI

  • 2018 - “Sentieri antichi”- Galleria del Carbone - Ferrara
  • 2016 - “Le Muse quietanti” - MLB Home Gallery e Art Gallery H. Annunziata - Ferrara
  • 2015 - “Ombre della memoria” - Ulisse Gallery Contemporary Art - Via Capo le Case 32 - Roma
  • 2015 - “Il solco sottile della memoria” - Centro Auxing - Bondeno Ferrara
  • 2014 - “Un omaggio a Ferrara” - Cà Cornera - Rovigo
  • 2014 - “To Lindsay, the greatest genius of pure enchantment” - Studio Carmelino - Ferrara
  • 2013 - “La pianura incantata - nel respiro di Michelangelo” - Studio Carmelino - Ferrara
  • 2012 - “Diafane Presenze“ - Sala Alchimia - Ferrara
  • 2007 - “En L’air - Corpi sospesi” - Libreria Galleria La Carmelina - Ferrara
  • 2004 - “Come Mandala Segreti Danzanti“ - Galleria del Carbone - Ferrara


COLLETTIVE

  • 2020 - “Le artefici del mondo” - Palazzo Crema - Ferrara | Centro culturale Mercato - Argenta (Ferrara)
  • 2020 - “San Giorgio e il drago” - MAF - San Bartolomeo in Bosco - Ferrara
  • 2019 - “L’infinito visibile” - Galleria del Carbone - Ferrara
  • 2018 - “Water Project” - Museo Magi 900 | Galleria del Carbone-| Museo di Belriguardo (Fe) | Porto Viro, Porto Tolle (Ro) | Warehouse, New Mexico | B98’s Ballroom, Marfa | Texas, Usa | Esb Mexican American Cultural Center - Austin Texas, Usa | C. Geis Art Gallery - Georgian Court University, Lakewood NJ, Usa | Miami River, Miami Florida, Usa| A/perture cinema, Winston-Salem, North Carolina, Usa | Sunmall Museum of Art, Monterrey, Nuevo Leon, Mexico | One Nimman - Chiang Mai, Thailand | Deutsche Hirtenmuseum-Hersbruck, Germany | Odessa Cinemastudio, Ucraina
  • 2017 - “Fantasmi di luce - estetiche visionarie da Michetti al presente”- Museo Michetti di Francavilla al Mare (Chieti)
  • 2016 - “Vo(l)to di donna”- Camera dei Deputati, Palazzo Montecitorio - Roma
  • 2016 - “Archeologie a venire”- Palazzo Aragona - Vasto
  • 2016 - “Premio Niccolini” - Sala Dosso Dossi - Ferrara
  • 2016 - “Iliade” - Casa degli artisti - Tenno (Trento)
  • 2016 - “Tracce e segmenti” - Galleria Cloister - Ferrara
  • 2015 - “Sebastiano tra sacro e profano” - Sala Nemesio Orsatti - Pontelagoscuro (Ferrara)
  • 2015 - “L’audaci imprese io canto” - Galleria del Carbone - Ferrara
  • 2015 - “Nei meandri della bellezza” - Galleria del Carbone - Ferrara
  • 2014 - “La Leda perduta” - Castello Estense - Ferrara
  • 2014 - “Enrico Berlinguer e lo sguardo degli artisti” - Roma, Bisceglie, Pesaro, Torino, Napoli
  • 2014 - “Ferrara ad Andalo” - Sala Comunale - Andalo
  • 2014 - “Mozzafiato” - Galleria del Carbone - Ferrara, Galleria Federico Barocci - Urbino
  • 2014 - “Scandito ad arte “ - Galleria del Carbone - Ferrara
  • 2013 - “Ferrara in Nürnberg “ - Kreis Galerie “, Germanisches Nationalmuseum, Norimberga
  • 2012 - “L’arte per l’arte” - Museo Magi900 - Pieve di Cento - Ferrara
  • 2012 - “Made in Ferrara” - Terry May Home Gallery - Ferrara
  • 2012 - “Mostra collettiva di arte contemporanea e design” - Liassidi Palace Hotel - Venezia
  • 2011 - “Made in Italy “ - Terry May Home Gallery - Ferrara
  • 2011 - “Il borgo rurale, la campagna ferrarese” - Fondazione Navarra - Ferrara
  • 2010 - “La Porta riparte“ - Porta degli Angeli - Ferrara
  • 2010 - “Il cielo alla rovescia - Il cielo in scatola” - Casa Virgilio Ariosto - Stellata Ferrara
  • 2009 - “Per inciso“ - Galleria La Carmelina - Ferrara
  • 2009 - “Il cielo in scatola - Omaggio a Galileo” - Galleria la Carmelina - Studio Flavia Franceschini - Ferrara
  • 2009 - “Arte per Emergency “ - Galleria del Carbone - Ferrara
  • 2008 - “Anch’io Pinocchio” - Rocca di Cento Ferrara
  • 2007 - “Tre disegni e una torta “ - Galleria del Carbone - Ferrara
  • 2005 - “L’una accanto all'altra le reti" - Teatro di Badia Polesine Rovigo
  • 1991 - “Terra e acqua" - Artiste ferraresi - Mosca, Kiev, Leningrado
  • 1991 - “Grenzpunkt - L’effimero nell'arte“ - Ferrara
  • 1990 - “L’apprendista e l'artista" - Grotte Boldini - Ferrara
  • 1990 - “Per Isabella" - Castello di Mantova
  • 1987 - “Otto scultori italiani" - Centro di scultura - Kemijarvi - Finlandia
  • 1987 - “Per Schifanoia - Esercitazioni d'arte su un mito ferrarese" - Castello Estense - Ferrara
  • 1985 - “Premio G. Cattabriga” - Bondeno Ferrara - segnalazione di Vittorio Sgarbi, Remo Brindisi, Franco Farina
  • 1985 - “Fédération internationale culturelle feminine” - Scuola grande di San Giovanni Evangelista - Venezia
  • 1981 - “Espressioni" - Ridotto del Teatro Boldini - Ferrara

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